Il lavoro si connota come ricerca teoretica ed empirico-qualitativa con l’obiettivo di giungere a un’analisi concettuale di carattere generale, nell’intento di poter riattribuire alla relazione educativa l’originaria capacità di elevarsi a funzione enattiva dei processi formativi per la più autentica manifestazione del sé. Vengono richiamati i principali concetti esplicativi del paradigma enattivo e del modello dell’integrale antropologico elaborato da Margiotta, problematizzando il processo intersoggettivo della relazione educativa in quanto propulsore dei percorsi di maturazione e di formazione dell’uomo, individuando nella riflessività il dispositivo principe capace di produrre enazione. Infine, assodato che l’enattivismo – e le inerenti teorie sull’embodied cognition – a differenza di altri approcci, è in grado di fornire un principio di definizione del corpo come “sistema autopoietico e di auto-individuazione”, lo stesso viene avanzato per spiegare il processo di acquisizione delle abilità sportive e di controllo del movimento umano
- ISBN: 978-88-9295-422-9
- Data di pubblicazione: nov 2020
- Prefazione di: Massimiliano Costa
Stefano Scarpa, dottore di ricerca in scienze pedagogiche, dell’educazione e della formazione presso l’Università di Padova, è professore associato, abilitato per la prima fascia, di metodi e didattiche delle attività motorie all’Università degli Studi “Giustino Fortunato” di Benevento, dove è titolare dei seguenti insegnamenti: metodologia e didattica delle attività motorie, metodologia e didattica delle attività sportive, attività sportive adattate per l’integrazione sociale. È membro della commissione ricerca e terza missione di ateneo e del gruppo assicurazione della qualità per il corso di laurea in scienze dell’educazione. Direttore della collana di ricerche educative e scienze motorie (resm) pubblicata da tab edizioni, le sue ricerche scientifiche, oltre a esplorare i riferimenti teoretici e gli sviluppi applicativi delle scienze motorie – anche con riferimento alle disabilità e alle differenze di genere – spaziano dalla riflessione sul ruolo del corpo nei percorsi formativi e di apprendimento, dalle modalità didattiche di formazione degli educatori, degli insegnanti, dei genitori e dei bambini, dall’educazione alla motricità nei servizi per la prima infanzia, allo studio della filosofia e della psico-pedagogia dello sport nonché del ruolo della motricità nella Philosophy for Children. In tali settori investigativi ha contribuito con la pubblicazione di circa cento lavori scientifici di ricerca teoretica, speculativa, applicata e sperimentale, pubblicati in volumi e in riviste o presentati a convegni nazionali e internazionali di carattere scientifico che adottano sistemi di referaggio almeno di tipo double-blind peer review.
Elena Zambianchi, dottore di ricerca in scienze della cognizione e della formazione conseguito presso l’Università Ca’ Foscari di Venezia, è psicologa psicoterapeuta e docente di filosofia e scienze umane in un liceo del veneziano. Svolge attività di consulenza psicopedagogica per difficoltà temporanee o specifiche e per disturbi di apprendimento, di comportamento e di relazione, oltre che attività di formazione per docenti e genitori sugli stessi temi. L’interesse per l’attività di ricerca l’ha portata a concentrare l’attenzione su diverse tematiche inerenti le scienze della psicologia generale, della metodologia della ricerca, delle scienze psicopedagogiche, educative e della formazione. In tali settori ha contribuito con numerosi lavori scientifici di ricerca sperimentale e applicata, pubblicati in volumi e in riviste o presentati a convegni nazionali e internazionali. Da anni è tutor in corsi di formazione per accesso ai ruoli di docente nella scuola secondaria presso Ca’ Foscari di Venezia. Già docente a contratto all’Università di Padova, attualmente è affidataria dell’insegnamento di psicobiologia presso l’Università “Giustino Fortunato” di Benevento.