Il volume raccoglie undici saggi – firmati da storici dell’arte e dell’architettura, archeologi e filologi – che dimostrano come il Medioevo rappresenti una fase costantemente sovrascritta e riscritta. Architetture, testi, immagini e reliquie diventano spazi di negoziazione tra passato e presente, dove la conservazione implica sempre una o più reinterpretazioni. Non si tratta solo di un processo di trasformazione materiale, ma di una modalità di pensiero storico e culturale: il Medioevo come palinsesto sul quale ogni epoca ha impresso le proprie idee.
Simona Moretti è professoressa ordinaria di storia dell’arte medievale presso l’Università IULM e direttrice del Dipartimento di Comunicazione, arti e media dello stesso ateneo milanese. Membro del comitato direttivo del Centro studi longobardi e della rivista di classe A «Arte medievale», co-direttrice della collana “Ricerche IULM”, fa parte di diversi comitati scientifici. È nel comitato scientifico, con funzione di segretaria, dell’impresa “Corpus della pittura monumentale bizantina in Italia”, inserita nel progetto europeo del “Corpus of Byzantine Monumental Paintings” e posta sotto il patronato dell’Union Académique Internationale (Project 40a), dell’Unione Accademica Nazionale e dell’Istituto Nazionale di Archeologia e Storia dell’Arte. I suoi interessi spaziano dalle arti suntuarie bizantine all’iconografia, dal collezionismo alla storiografia.
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