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Quattro commedie per le giovinette d’Italia

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musica e spettacolo pedagogia

L’amore per le rappresentazioni teatrali occupò una parte cospicua nella formazione di Grazia Pierantoni Mancini: prova ne è l’entusiasmo con il quale accoglieva gli inviti ad assistere alle commedie messe in scena al Regio Teatro di Torino, a tal punto da favoleggiare nell’intimo della sua coscienza di diventare una valente drammaturga. L’impeto di giustizia e lo sguardo attento sui fatti della società a lei vicina convinsero Grazia a lanciarsi in un’ardua impresa: scrivere commedie in cui i personaggi, tutti declinati al femminile, si muovessero in situazioni concrete e affrontassero comuni criticità. Le tematiche presenti nelle quattro pièces di Teatro per fanciulle (i cui testi vengono riproposti integralmente) delineano uno spaccato variopinto per la rappresentazione dei diversi ceti sociali, le distinte collocazioni geografiche e l’eterogeneità dei caratteri, senza mai rinunciare a porre le basi per una riflessione morale che metta a fuoco questioni di scottante attualità per l’epoca.

  • ISBN: 979-12-5669-097-8
  • Data di pubblicazione: apr 2025

Grazie Pierantoni Mancini
Grazia Pierantoni Mancini nacque a Napoli nel 1841, figlia di Laura Beatrice Oliva, poetessa e “musa del Risorgimento”, e di Pasquale Stanislao Mancini, insigne avvocato. La famiglia dovette vivere in esilio a Torino dove il padre partecipò attivamente agli incontri in preparazione dell’Unità d’Italia. Scrittrice precoce e prolifica, Grazia si dedicò alla narrativa (romanzi e novelle), alle traduzioni di opere straniere, alla scrittura per il teatro e al giornalismo, collaborando con «La Nuova Antologia», «Vita italiana» e la rivista «La Donna». Sposò Augusto Pierantoni nel 1868. Morì a Roma nel 1915.