In Italia, la bicicletta viene generalmente considerata un’attività sportiva o ricreativa, solo in pochi la usano come mezzo di trasporto per spostarsi in città. Quest’attitudine si riflette anche nella trascuratezza delle infrastrutture ciclabili in ambito urbano, frammentate e di scarsa qualità tecnica, in contrasto con l’enfasi dedicata alle ciclovie per il cicloturismo. L’idea di ristrutturare lo spazio cittadino per consentire che la bici sia parte integrante della mobilità individuale e un’alternativa possibile per tutti i cittadini non rientra nell’immaginario collettivo del nostro Paese, mentre è la regolarità in molti paesi esteri, europei e non. Ma perché esiste questa “anomalia italiana”? Come è possibile realizzare una rivoluzione culturale e tecnica affinché questo ostacolo sia superato? L’autore risponde a queste domande pedalando nei suoi tragitti quotidiani.
ISBN:979-12-5669-081-7
Data di pubblicazione:mag 2025
Ario de Marco è docente universitario di biochimica e biotecnologia. Dopo aver conseguito la laurea in scienze agrarie e il dottorato in biochimica vegetale, ha vissuto e lavorato vent’anni all’estero, in diversi paesi, e altri ne ha visitati per motivi professionali, osservando il modo in cui sono strutturate le città e come questa organizzazione condizioni le preferenze dei cittadini in termini di mobilità. Attualmente si interessa di produzione di proteine e, in particolare, di anticorpi ricombinanti da utilizzare prevalentemente in oncologia. Durante i suoi tragitti da pendolare ha potuto riflettere sulla mobilità ciclabile, tanto da conseguire un dottorato sull’argomento.
Usiamo cookies per fornire una migliore esperienza utente su questo sito.Politica sui cookie