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Femminismo mazziniano

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politica storia

Per capire il ruolo che storicamente il mazzinianesimo ha esercitato nel panorama politico-ideale dell’Italia liberale, in rapporto alla domanda femminile di cittadinanza, basterebbe forse il giudizio espresso da Annamaria Mozzoni nello scritto del 1864 La donna e i suoi rapporti sociali: «Non posso finire senza rendere omaggio alla scuola sociale del Mazzini, che informata ai principi di una morale giovane e purissima, tende a redimere la crescente generazione dal machiavellismo, e ferma ai principi accoglie la donna, e non accetta al suo diritto limitazione alcuna». Un giudizio che trova larga conferma nell’ispirazione sostanzialmente mazziniana della principale iniziativa “emancipazionista” italiana del XIX secolo, cioè il periodico «La donna» di Gualberta A. Beccari, che per anni riportò in testata il famoso passo dei Doveri che così recita: «Cancellate dalla vostra mente ogni idea di superiorità: non ne avete alcuna», e ancor più esplicitamente: «Abbiatela eguale nella vostra vita civile e politica». Ancora nel 1890 Emilia Mariani apriva la sua conferenza all’Esposizione Beatrice con un evidente omaggio a Mazzini. In effetti, all’interno del primo femminismo italiano il nucleo delle esponenti più direttamente influenzate dal mazzinianesimo svolse un ruolo cruciale fino agli anni Ottanta del XIX secolo, spingendosi spesso a rielaborare gli insegnamenti del maestro in modo da ampliarne la valenza emancipativa in rapporto alle nuove problematiche del tempo e, non di rado, anche oltre ciò che all’interno delle stesse file mazziniane era inteso. Il volume si offre come uno strumento di conoscenza e di approfondimento intorno alla questione, coniugando l’approccio critico di un ampio saggio introduttivo a una scelta antologica a corredo, in cui ogni testo è presentato in relazione al contesto, agli attori e al dibattito cui è connesso e analizzato alla luce degli aggiornamenti storiografici specifici.

  • ISBN: 978-88-9295-609-4
  • Data di pubblicazione: lug 2022

Liviana Gazzetta è dottoressa di ricerca in storia sociale europea (Università Ca’ Foscari di Venezia), docente nella scuola superiore e abilitata di seconda fascia in storia del pensiero politico. I suoi interessi di studio si sono sviluppati nell’ambito della storia dei movimenti delle donne, di matrice religiosa e non, in età contemporanea; su questi temi ha pubblicato molti articoli e alcune monografie, tra cui Orizzonti nuovi. Storia del primo femminismo in Italia 1865-1925 (Roma 2018) e a sua cura Femminismo mazziniano. Un’idea di emancipazione nell’Italia post-unitaria (1868-1888) (Roma 2022).